VeiveCura, fare Indie con passione e amore

VeiveCura nasce in Sicilia dalle mani di Davide Iacono nel 2010. Davide ha alle spalle più di cento concerti in tutta Europa ed ha avuto il piacere di incrociare durante il proprio cammino artisti nazionali ed internazionali del calibro di Justin Vernon (Bon Iver/Volcano Choir), Olafur Arnalds, Franco Battiato, Mauro Ermanno Giovanardi, Cesare Basile, Umberto Giardini, Paolo Benvegnù.
Dopo i primi album in Inglese VeiveCura cambia rotta passando all’Italiano con i singoli “Mantra Rosso” (in collaborazione con Sabadì), “Bipolare” e “Generiche Domande”, quest’ultimo nato da un pomeriggio di routine nel call center in cui lavora Davide e nasce da una frase sentita di sfuggita da una collega che s’insinua nella mente con una melodia registrata prontamente sul cellulare, come la tradizione “indie” vuole tra un sondaggio sulla customer satisfaction ed un altro.

CMZ: Bentrovati VeiveCura, dopo centinaia di date, singoli, progetti vari ed eventuali, cosa si prova a ritornare sulla scena? (anche se questo non è il vostro nuovo primo singolo)
VeiveCura:
Difficile dire cosa si provi realmente. Questa volta è tutto molto diverso. Il mondo è cambiato e di sicuro non in meglio. Ci siamo ritrovati a dieci anni dalla creazione di VeiveCura ad autoprodurci un disco totalmente da indipendenti. Una scelta frutto di questi tempi davvero complicati. Al momento non ti so dire se questa situazione ci farà bene o male. Siamo in attesa.

CMZ: Che differenza notate o volete farci notare tra i tre singoli pubblicati? Se ce ne sono ovviamente
VeiveCura:
Il primo singolo è uscito quasi due anni fa, in mezzo c’è stata una pandemia. Tutti i pezzi sono stati scritti negli ultimi quattro anni, hanno un unico filo conduttore che è l’amore. Nei nove brani del disco si ripercorreranno tutte le fasi di una lunga relazione, sia quelle belle che quelle negative. Quindi ecco, anche in questi tre singoli si possono cogliere dalle parole delle differenze di umore, che ovviamente poi si rispecchiano anche sull’arrangiamento.

CMZ: Come ha influito la pandemia nella vostra musica?
VeiveCura:
Per nulla. Come ti dicevo questi brani sono scritti fra i quattro e i due anni fa. E forse sono felice che questo disco emerga da una vita senza covid, magari non avrà dei testi al passo coi tempi ma a noi piace vivere di nostalgie.

CMZ: Immagino abbiate un nuovo disco alle porte, potete anticiparci il titolo o volete lasciarci sulle spine?
VeiveCura:
Il titolo è stato spoilerato con l’uscita del primo singolo: “Volersi Bene”. Un titolo molto semplice e diretto ma a cui sono piuttosto legato.

CMZ: Qual è stata la collaborazione che ricordate con più piacere?
VeiveCura:
In cima ne metto due. Quella che mi ha emozionato di più, ovvero la collaborazione con Moltheni. Ero molto giovane e da un momento all’altro mi sono ritrovato da camera mia a Modica alle Officine Meccaniche di Milano insieme a Umberto Giardini, Mauro Pagani, Enrico Gabrielli, e potrei ancora continuare la lista. Poi c’è l’esperienza del Tour Of Tours, una roba davvero forte, ripetuta diverse volte negli ultimi sei anni. Dieci artisti internazionali conosciutisi in Germania decidono di girare quella nazione con un tour bus a due piani suonando insieme i pezzi di tutti. Mi si illuminano gli occhi solo a pensarci.

CMZ: Quando pensate di tornare a suonare dal vivo? Progetti in cantiere?
VeiveCura:
Come ti dicevo al momento c’è molta incertezza nel mondo della musica, se ne soffrono gli artisti più famosi prova a immaginare quelli che già faticavano prima della pandemia. Speriamo di poter tornare a fare qualche concertino in giro per la penisola, ci piacerebbe tanto.

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