Damiano Biasutto – “Powered By Steel”

Tre album in tre anni dimostrano innanzitutto l’aver voglia di fare e una urgenza creativa che pochi al giorno d’oggi possiedono. Damiano Biasutto poi, ha un gran bel da fare, dato che è l’unico membro in line-up in questo che è, a partire dal monicker, un progetto musicale solo ed esclusivamente suo. “Powered By Steel” non presenta molti elementi di innovazione e tantomeno vuole sperimentare nuove strade per l’heavy metal ma anzi, ribadisce un attaccamento alle radici del genere che ci riportano indietro di quasi quattro decenni. Nonostante questo, Damiano Biasutto non appare solo come un chitarrista – tra l’altro piuttosto preparato – che vuole ripercorrere solo il metal dei gloriosi anni Ottanta, perchè affluiscono nella sua musica molte influenze anche degli anni successivi, soprattutto se parliamo di power metal europeo.

In questo immaginario fatto di heavy metal a tutto tondo, questo musicista riesce a regalarci quaranta minuti circa di musica strumentale dove tanti riff e tanti assoli faranno la felicità degli amanti del metal, e quindi è facile aspettarsi un album dove la chitarra la fa da padrona, e di questo aspetto devono tenerne conto coloro che non amano molto le scorribande chitarristiche o le dimostrazioni di bravura tecnica sulla sei corde. Ma il buono di un album come questo è che non si presenta solo come uno sfoggio di tecnica, ma ha al suo interno tante buone canzoni, nel vero senso del termine. Non vi sono cali vistosi di qualità in nessuna delle tracce, sebbene a mio avviso la prima parte della tracklist sia quella più entusiasmante, con delle vere perle come “Master of Illusions”, “Synergy” e “Powered by Steel”. Nella seconda parte la qualità c’è, ma forse la formula adottata da Biasutto comincia un po’ a stancare, dato anche il fatto che, come dicevo in apertura, non siamo di fronte ad un album che offre particolari sorprese.

In conclusione però mi preme sottolineare come Damiano Biasutto abbia realizzato un buon disco, tenendo anche conto del fatto che ha suonato tutti gli strumenti e probabilmente prodotto da solo questo album. Ci sono dei piccoli difetti, come una estrema adesione a canoni già scritti e riscritti in passato, piuttosto che una scelta dei suoni un po’ artigianale, ma in definitiva “Powered by steel” è un disco molto piacevole e ben suonato e quindi lo consiglio a chiunque vogli passare tre quarti d’ora scarsi di buona musica strumentale… Rigorosamente heavy metal!

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